Disabilità uditiva
L’ipoacusia è causata da un’alterazione dell’apparato uditivo.
La diminuzione di udito può essere di vario grado, e ha conseguenze diverse sulla capacità di sentire e capire i segnali esterni, fra i quali il più importante è la voce umana.
Le ipoacusie trasmissive , che dipendono da patologie dell’orecchio esterno e medio, possono essere quasi sempre curate, invece quelle percettive (neurosensoriali), cioè che dipendono da alterazioni dell’orecchio interno (chiocciola o nervo acustico) purtroppo sono permanenti (anzi talora possono peggiorare) e non si curano.
Per fortuna è però possibile COMPENSARE almeno parzialmente la perdita uditiva grazie a ritrovati tecnologici
sempre più evoluti che consentono un buon recupero in caso di perdite uditive lievi o medie, mentre nei casi di ipoacusia grave determinano un miglioramento quantitativo e qualitativo dei segnali provenienti dall’esterno rendendoli di solito abbastanza riconoscibili.
Nella ipoacusia profonda, invece, spesso è possibile solo rendere le informazioni percepibili, ma in modo alterato. Ovviamente, nei casi in cui l’input non può essere totalmente ripristinato, riconoscere un messaggio deteriorato è più facile se lo si conosce bene e siamo facilitati dalla situazione contestuale.
Interpretando correttamente le informazioni contestuali, è infatti sufficiente una minima parte di messaggio per capire.
Ma c’è qualcuno che ha una ipoacusia e, per ovvi motivi, non conosce ancora niente dei suoni, del linguaggio, né ha esperienza dei vari contesti. In questo caso la situazione si complica notevolmente, perché se l’informazione acustica che arriva al bambino è assente o molto deteriorata gli impedisce un normale sviluppo del linguaggio.
Quindi: se un bambino nasce con una ipoacusia, soprattutto se grave o profonda, non impara spontaneamente
a parlare. Allora occorre fornirgli un sussidio uditivo idoneo per risolvere il problema.
Ma in che tempi e con quali risultati?
Dipende da tanti fattori:
- Presenza e qualità di residui uditivi (gravità della sordità)
- Precocità della diagnosi (più precoce è la diagnosi e l’inizio del trattamento protesico e logopedico, migliori sono i risultati)
- Utilizzo del sussidio uditivo più adatto alla singola situazione (protesi acustica o impianto cocleare)
- Fattori soggettivi (livello cognitivo, attenzione, memoria …)
- Fattori ambientali (famiglia, scuola…)
- Adeguatezza del trattamento riabilitativo (metodica utilizzata, esperienza della logopedista…).
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