Disabilità visiva: ipovisione
Un insieme eterogeneo di riduzioni gravi della funzione visiva non possono essere eliminate per mezzo di lenti correttive, di interventi chirurgici o di terapie.
I deficit visivi vanno quindi dalla cecità alla presenza di diversi gradi di capacità visiva che può dipendere dall’interazione di più fattori:
1 – Acutezza visiva residua (visus misurato in decimi)
2 – Percezione del Contrasto cromatico
3 – Caratteristiche del Campo visivo residuo (porzione di spazio sul piano orizzontale e verticale che l’occhio può abbracciare).
L’ipovisione può essere determinata da una perdita della visione centrale, da una perdita della visione periferica o da una riduzione del campo visivo.
L’ipovisione può essere determinata da opacità presenti nelle strutture dell’occhio che causano visione sfuocata non correggibile (cataratte, abrasioni della cornea…).
Si definiscono ipovedenti gravi:
- a) coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 1/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione;
- b) coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 30 per cento.
Si definiscono ipovedenti medio-gravi:
- a) coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 2/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione;
- b) coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 50 per cento.
Si definiscono ipovedenti lievi:
- a) coloro che hanno un residuo visivo non superiore a 3/10 in entrambi gli occhi o nell’occhio migliore, anche con eventuale correzione;
- b) coloro il cui residuo perimetrico binoculare è inferiore al 60 per cento.