Ultima modifica: 9 Marzo 2016

Dislessia

La dislessia comporta difficoltà di grado lieve, medio o severo nella lettura e nella comprensione dei testi e dei numeri, nella memorizzazione delle definizioni, nella memorizzazione dei termini specifici.
Importante sottolineare che: anche un disturbo della letto scrittura isolato può comportare difficoltà in matematica, più o meno importanti a seconda del grado di dislessia e della classe frequentata dal bambino. Infatti, più il bambino va avanti con la scolarizzazione, più le richieste aumentano e con esse le difficoltà in matematica, legate alla comprensione dei testi dei problemi ed alla concettualizzazione astratta, soprattutto se essa deve appoggiarsi prevalentemente sul canale verbale.

I bambini con dislessia spesso hanno avuto difficoltà di linguaggio nei primi tre anni di vita: può trattarsi di bambini che hanno imparato a parlare verso i due anni, altre volte invece hanno imparato verso l’anno, ma poi il loro linguaggio è rimasto povero, oppure non hanno mai pronunciato bene le parole, o hanno continuato ad usare frasi costruite in modo non del tutto corretto.

La dislessia viene generalmente diagnosticata intorno ai sette anni, quando il bambino comincia la seconda elementare, e dovrebbe ormai aver superato i normali problemi di apprendimento della lettura: si presenta quindi come una difficoltà nel decifrare le parole e capire il testo letto. Il bambino tenderà a confondere visivamente le lettere di simile grafia, come la m e la n, la b e la d, o che hanno un suono simile, come la f e la v.
Invertirà inoltre le lettere nelle sillabe, clo per col, o le sillabe nelle parole, carpa per capra. Potrà anche omettere alcune lettere nelle parole o ne aggiungerà altre.
Dato che non riesce a capire quello che legge, il bimbo dislessico potrebbe arrivare persino a rifiutare la lettura.
Da adulte, le persone dislessiche fanno spesso fatica a esprimersi, a formulare frasi e organizzare idee. La lettura non è fluida e richiede un vero e proprio sforzo da parte loro. La maggior parte degli adulti dislessici hanno anche dei disturbi della memoria immediata, verbale o visiva, o soffrono di un deficit di attenzione.

Ci sono alcuni segnali che dovrebbero richiamare la nostra attenzione:

  • Il bambino non dice neanche una parola passato l’anno d’età.
  • Mescola i suoni nelle parole.
  • Non riesce a trovare parole che fanno rima oltre i quattro anni d’età.
  • Fa fatica ad allacciarsi le scarpe oltre i cinue anni d’età.
  • Ha difficoltà a gestire lo spazio, la destra e la sinistra, il sopra e il sotto.
  • Fa fatica a imparare le lettere dell’alfabeto e a ripeterle senza l’aiuto di una filastrocca.
  • Non riesce a tenere correttamente in mano una matita.
  • Fa fatica a costruire le frasi.

La dislessia è un disturbo caratterizzato principalmente da una difficoltà di apprendimento della capacità di lettura. Le persone affette da dislessia spesso hanno difficoltà nello scomporre le parole in unità più piccole, così come nel convertire in forma grafemica le informazioni verbali. In altri termini, i dislessici non riescono a trasformare il linguaggio in pensiero (nell’ascolto o nella lettura) e il pensiero in linguaggio (nella scrittura o nella comunicazione orale). Per questo motivo spesso non leggono con la precisione, scioltezza o velocità dei soggetti non dislessici. L’aspetto positivo è che, sebbene la dislessia sia un disturbo permanente, può essere trattata grazie a interventi riabilitativi mirati. Nonostante il segnale principale sia il ritardo o la difficoltà dell’abilità di lettura, in realtà ci sono numerosi sistemi per riconoscere la dislessia nei bambini in età prescolare e scolare e negli adulti.

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